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Che cos'è l'Osteopatia?

L’Osteopatia è una tipologia di medicina olistica e manuale complementare alla medicina tradizionale; si avvale del contatto manuale per la valutazione, la diagnosi ed il trattamento di diversi disturbi clinici.

Lo sapevi?
L’osteopatia è stata fondata da Andrew Taylor Still nel 1874 in America ed è stata individuata in Italia come professione sanitaria autonoma nel marzo del 2018 (Legge 3/2018)

A che tipologie di pazienti mi rivolgo?

Sono specializzata nel trattamento osteopatico di neonati, donne in gravidanza, giovani adulti (18-65) e sportivi.

Quanto dura la visita?

La prima visita dura circa 1 ora.
I trattamenti successivi durano 45 minuti.

Quanto costa?

Contattami per avere maggiori informazioni.

L’osteopatia considera l’individuo nella sua globalità, infatti si avvale di un approccio causale e non sintomatico (perché spesso la causa del dolore si trova lontano dalla zona dolorosa), ricercando le alterazioni funzionali e le disfunzioni somatiche del corpo che portano al manifestarsi di diversi segni e sintomi.

Le disfunzioni somatiche sono catalogate come anomalie del sistema muscolo-scheletrico e sono caratterizzate da uno stato pro-infiammatorio e da un’alterazione del controllo da parte del sistema nervoso autonomo.

Di quali disturbi si occupa principalmente?

I disturbi di cui si occupa non riguardano solo il sistema neuro-muscolo-scheletrico, ma anche il sistema cranio-sacrale (il legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e disturbi inerenti alla funzionalità e mobilità viscerale.

Che tipologia di tecniche manuali utilizza?

Le tecniche utilizzate dall’osteopata sono principalmente di 3 tipologie:

Tecniche Struttuali

tra cui tecniche articolatorie, tecniche ad energia muscolare, manipolazioni ad alta velocità e bassa ampiezza; sono tecniche che hanno lo scopo di ridare mobilità articolare alle articolazioni e a inibire eventuali tensioni muscolari

Tecniche Viscerali

hanno l’obbiettivo di ripristinare la corretta funzionalità, mobilità e motilità dei nostri organi addominali, anche in relazione della stretta correlazione funzionale tra la colonna vertebrale e i visceri

Tecniche Cranio-Sacrali

si eseguono tenendo fra le mani delicatamente il cranio e il sacro e compiendo su essi movimenti appena percettibili, agendo sul liquido cerebrospinale e influenzandone la pressione e dinamica circolatoria

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Com'è strutturata una visita?

Ecco tutte le informazioni utili che devi conoscere prima della Visita Osteopatica:

  1. Durante la prima visita, della durata di 1 ora e mezza circa, ci sarà una prima parte di anamnesi in cui l’osteopata farà una serie di domande al paziente inerenti al disturbo per il quale ha deciso di contattarlo, ma anche allo stato di salute generale, capendo in questo modo se il disturbo in questione possa essere o no di competenza osteopatica
  2. In seguito l’osteopata potrebbe effettuare dei test ortopedici e neurologici ed infine test osteopatici e di valutazione posturale
  3. Infine si procederà con il trattamento che si baserà sui dati anamnestici e sulla valutazione posturale e palpatoria effettuate in precedenza

Dalla seconda visita in poi, dalla durata di 45 minuti circa, si passerà direttamente alla valutazione e al trattamento

Al paziente potrebbero essere dati consigli inerenti alle sue abitudini di vita ed esercizi da eseguire a casa o in palestra, specifici e personalizzati secondo il suo disturbo e alla sua postura.

Dopo aver effettuato l’anamnesi, la Dott.ssa Bartoluccio potrebbe decidere di non trattare osteopaticamente il paziente e di consigliargli eventuali visite/accertamenti medici. Ciò costituirebbe una normale prassi e non deve destare alcun motivo di disapprovazione o infondata ed eccessiva preoccupazione da parte del paziente, in quanto gli osteopati non possono in alcun modo sostituirsi al medico e se si hanno dei dubbi circa la condizione clinica del paziente è auspicabile che il paziente segua il consiglio di andare dal medico.

La Dottoressa Bartoluccio non è perciò in alcun modo costretta a trattare manualmente un paziente se non ritiene che quest’ultimo abbia l’idoneità a ricevere il trattamento.

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